Viaggio dentro i ricordi
28 settembre 2023 - viaggio dentro i ricordi
La storia romanzata sul Mulino di Fantino
La storia romanzata sul Mulino di Fantino.
La costruzione del mulino fu ispirata,
secondo alcuni racconti orali,
da un sogno fatto dal sangiovannese Marru Sature,
nel quale si vedeva mugnaio e con il suo lavoro
consentiva di sfamare molte persone.
Svegliatosi, raccontò il sogno alla sua cara mamma
che prontamente gli indicò il luogo dove costruirlo: Fantino.
La mamma aveva avuto nella stessa notte un sogno,
nel quale camminava a piedi nudi nella fiumara di Fantino,
che conosceva bene, perchè da bambina, ogni anno,
andava a trovare la zia che la portava con lei
quando andava a muovere il sacco posizionato nella fiumara,
quasi pieno di lupini per renderli dolci e mangiabili.
Intorno all'anno 1930, aiutato dai forti giovani del luogo,
Marru Sature iniziò i lavori del mulino.
Il progetto prevedeva alimentazione ad acqua corrente da
prelevare dalla fiumara di Fantino e per tale motivo
fu costruito un "acquaru" dalla sommità del mulino
sino agli orti di "menza cucina" dove, furono costruite
due "cibbie" distanti tra loro circa 100 metri.
Dopo alcuni mesi di duro lavoro, il mulino,
che da lontano appariva e appare come una torre di un castello,
finalmente fu completato e divenne un punto di riferimento
importante per la comunità locale.
Il mulino era in grado di produrre farina di alta qualità
che veniva utilizzata per preparare pane e altri prodotti
da forno da tutte le famiglie del borgo.
Dal libro dell'immaginazione, che ognuno di noi ha
di personale nella mente, sono venuto a conoscenza
che Marru Sature aveva un merlo parlante molto vigile e
ubbidiente che veva fatto nido sulla bocca della condotta
forzata e da lì riusciva a vedere le persone che da Fantino
scendevano verso il mulino.
Quando vedeva queste, il merlo, si alzava in volo e andava
all'incontro delle persone e, che una volta conosciute,
ritornava velocemente al mulino e si posava sulla testa di
Marru Sature e così lo informava:
"Marru Sature, sono in arrivo Ruminicu e ru scolaru e Gaccetta,
ma u ntieno grano, ma nu mpagliato e vinu".
Il merlo parlante a detta di Marru Sature aveva una sola paura
di finire tra le teste di due montoni che ogni mattina,
prima di andare a poscolo, insieme alle pecore,
arrivati alla fine della discesa e vicinissimo al mulino,
a turno, uno rimaneva giù e l'altro ritornava indietro per
circa 20 metri e ad un segnale che solo loro riuscivano a vedere,
si lanciavano verso l'altro a testa bassa e quando si incontravano
le scintille potevano essere raccolte, come si può raccogliere
l'acqua piovana con: "una sporta o una cuofina".
Il povero corvo vedendo, ogni mattina questa scena,
alla fine del combattimento faceva un sospiro di sollievo
vedendosi vivo e non schiacciato tra le teste dei montoni in lotta perenne.
La storia del Mulino, come le altre su Fantino, si tramandano di
generazioni in generazioni ed oggi, come ieri, sono parte
importante della cultura dei fantinesi che tutti e ripeto:
tutti, con modi e mezzi diversi hanno contribuito e contribuiscono
a tenere vive le tradizioni, i costumi, il modo di vivere semplice e
dignitoso, solidale, altruista e cooperante, scrivendo nel libro
del tempo le gesta dei suoi figli che pur vivendo in luoghi e
in nazioni lontane sono sempre tutti presenti con la mente e
con la stessa abbracciano gli altri ed il proprio paese.
Alla prossima storiella, cari amici miei.
14.07.2023 A.L.
28 settembre 2023 - viaggio dentro i ricordi
Non distante da Fantino, ecc...
Oggi, desidero coinvolgere tutti, me compreso, a rievocare i nomi dei luoghi intorno Fantino. Ecc...