Viaggio dentro i ricordi
28 settembre 2023 - viaggio dentro i ricordi
Storia di umana solidarietà
“Mastru Nicola Grano”
E visse per un tempo, in quel luogo che è anche il nostro luogo,
tanto ambito da mastri ed ambulanti dei limitrofi paesi e non solo.
Tra i mastri che scelsero, alcune, antiche strade mulattiere
per giungere e stabilirsi a Fantino ci fu anche
Mastru Nicola Grano, originario di Cotronei.
Su quella strada mulattiera che dal borgo si arrampica
verso gimmella, tracciata sicuramente dai primi fantinesi,
sulla quale hanno camminato i nostri genitori, i nostri nonni,
i nostri antenati e anche noi e utilizzata dalle mandrie dei fantinesi
che agli inizi di maggio di ogni anno si spostavano, per la transumanza,
ai pascoli dell'alta Sila, come le serre di Pettina scura, Linzana,
Lamparu, Trepidò, Segnuriellu, (piccola parte della riva destra del lago
Ampollino, ecc..., mandrie possedute da alcune famiglie del borgo.
Salendo questa strada si giunge, prima del completamento della salita,
ad un bivio, dove si incrocia con l'altra strada che sale da misuolo e
ancor prima da Acquafredda dove si incrocia con la strada che congiunge Caccuri.
Una di queste strade, non più interamente rilevabile, iniziava sicuramente a
Crotone e dopo tanto, tantissimo cammino a piedi o a cavallo per alcuni,
si arrivava a Cosenza, incrociandosi con via Popilia, costruita dai romani,
con inizio da Capua e fine, Reggio Calabria.
Su questa strada mulattiera che porta a Sangiovanni avvenne un fatto
in cui si manifesta, spontaneamente, la solidarietà umana, l'altruismo,
dei fantinesi.
Era una giornata freddissima, quel giorno.
La neve, con il suo manto bianco copriva ogni cosa, gli
animali selvatici a stento riuscivano a fare qualche passo nella neve,
nella speranza di poter assalire altro animale meno forte da
poter sbranare e poter sopravvivere, mentre degli uccelli, nemmeno
il cinguettio. Quel giorno, il nostro buono e bravo Mastru Nicola Grano
era di ritorno da Sangiovanni, percorrendo, lentamente, la strada a
piedi e in solitudine, incontrando molte difficoltà a farsi breccia
tra la tanta neve che ricopriva la strada mulattiera. Giunto nelle
vicinanze del bivio che va alla Ntonata, località poco sopra la
"Vigna a stella", il povero Mastru Nicola Grano, stremato e congelato
si accasciò su un lato della strada, innevata a dismisura.
In quei momenti di estrema difficoltà, sicuramente avrà pregato
il Signore, la Madonna e tutti i Santi per avere salva la vita.
E quando anche le ultime speranze lo stavano per abbandonare,
pensava di sognare che qualcuno lo chiamasse cosi:
"Mastru Nicola" mi senti? Mi senti? Mi senti?
A quest'ultimo "Mi senti", capendo che non sognava,
ma che qualcuno realmente lo stava chiamando, le sue
palpebre riuscirono a farsi strada nella neve ghiacciata
che aveva anche sugli occhi e ne aprì appena uno.
Non riuscì a parlare, ma riuscì ad aprire e chiudere più volte l'occhio,
facendo capire al passante soccorritore che era vivo.
Il soccorritore, capì che da solo non sarebbe riuscito a portarlo a Fantino,
così coprì con un suo indumento il sofferente Mastru Nicola e
corse più che poteva nell'alta neve, verso Fantino per trovare aiuto
negli altri e cercare di salvare Mastru Nicola portandolo, di peso, a Fantino.
La solidarietà umana dei fantinesi fu immediata e tanti si incamminaro
sulla strada per raggiungere il più presto possibile Mastru Nicola per
soccorrerlo e portando dietro molte calde bevande.
Arrivati che furono, gli diedero qualcosa di caldo, lo sdraiarono
su una scala di legno, lo coprirono con altri indumenti e lo
issarono sulle loro spalle e, a turno, lo portarono fino alla sua casa
di Fantino che era al piano terra della parte destra della casa di
"palle e cannune" che aveva preso in fitto.
Alcuni lo adagiarono sul letto e gli tolsero tutti gli indumenti ghiacciati,
altri, fuori dalla casa e non distante dalla porta, accesero un grande
fuoco sotto una "quarara di rame" piena di acqua e mano mano che
l'acqua si riscaldava, lo bagnavano tutto con acqua tiepida e poi,
asciugavano con calde tovaglie Mastru Nicola.
Così facendo lentamente riuscirono a rianimare Mastru Nicola.
Noi, ragazzini di 5, 6, 7 anni, abbiamo assistitito a tutta la scena
che si susseguì fuori e dentro la casa di Mastru Nicola per alcune ore.
In questo raccolto emerge la grande solidarietà dei fantinesi di allora
che non esitarano nemmeno un attimo e si adoperarono
per il prossimo immediatamente.
Una volta ristabilitosi, grazie a tutti fantinesi che non gli fecero
mancare nulla, Mastru Nicola ritornò a fare il suo mestiere di muratore,
facendo piccoli lavori di riparazioni a tutti i fantinesi che ne avevavo
bisogno, ricevendone i giusti compensi, che gli consentirono
di continuare a vivere a Fantino, dignitosamente.
25.07.2023 A.L.
28 settembre 2023 - viaggio dentro i ricordi
Non distante da Fantino, ecc...
Oggi, desidero coinvolgere tutti, me compreso, a rievocare i nomi dei luoghi intorno Fantino. Ecc...